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"Il rapporto che ho con la mia terra è sempre stato stupendo. Portare la Basilicata nel mondo, davanti a milioni di persone è il mio modo di trasmettere la mia lucanità. Ciò che mi rende particolarmente fiero è sapere che il presepe fa sentire tutti più lucani, anche solo per un attimo, perchè ritrovare la propria terra in un'altra parte del mondo e vederla sotto gli occhi di tutti ci inorgoglisce. Questa è una grande soddisfazione per me. "Artese rappresenta la Basilicata del passato e vive in quella contemporanea; sottolinea l’importanza della collaborazione, chiave dello sviluppo, base su cui edificare la regione del futuro. Da fervido sostenitore delle associazioni giovanili qual è, il maestro sottolinea più volte l'importanza dello spirito di gruppo e dell'iniziativa; Non importa se i giovani si trovano da soli a lottare per un futuro migliore, non importa se quei giovani sono figli di una generazione di adulti disillusi che il più delle volte li scoraggia. Riprodurre gli scorci della vecchia Grassano anni '50 o dei Sassi di Matera significa dimostrare a tutti (lucani compresi) che la Basilicata non ha nulla da invidiare al resto del mondo. L’impegno del singolo che ha combattuto a lungo per far valere la sua parola su quella degli altri, ha portato più volte la nostra regione sotto i riflettori. L'opera d'arte più bella del mondo è davanti ai nostri occhi, ma purtroppo noi lucani siamo ciechi. “L'esigenza di esibire al mondo intero la bellezza del presepe francescano mi ha dato la possibilità di viaggiare ovunque, mostrando la bellezza di una regione ignorata e sconosciuta ai cittadini di New York, Roma, Betlemme e Goiânia." -spiega Artese.
"Ciò che conta è crederci e continuare a creare. Creare eventi, rianimare le strade, avvicinarsi alla cultura. Creare una mentalità nuova sfruttando, oltre ai famosi social, ogni altro mezzo a nostra disposizione. Creare il giusto clima affinchè tutti si rendano conto della ricchezza del nostro territorio".
Il Presepe Monumentale dei Sassi di Matera del maestro Artese è a Firenze dall’8 dicembre al 4 febbraio 2018.
Misure: 80 mq, h 6.5 m.
Materiali: polistirene, pietra, legno e ferro
Statuine: 110 personaggi realizzati interamente in terracotta dal Maestro Vincenzo Velardita, rivestiti dalle sorelle Nadia e Daniela Balestieri e Maria Priore, che hanno riprodotto i costumi tipici della tradizione lucana sotto la supervisione del Maestro Artese. I personaggi sono stati dipinti da Rosa Ambrico.
Artista: Maestro Francesco Artese
Assistente al montaggio: Giuseppe Tortorelli
Organizzazione: Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata
Note tecniche:
Sulla scena del presepe si compone un insieme di quadri, con oltre 110 personaggi, che rappresentano diversi momenti della vita quotidiana, in un ambiente semplice e laborioso, che attinge a immagini tratte da riti e tradizioni della civiltà rurale lucana, ancora vive e sentite anche dai giovani, tra cui: la rappresentazione del Maggio di Accettura, attraverso un gruppo di buoi che, aiutato dagli uomini, traina il tronco di un grande albero; una processione simbolo della forte devozione popolare per la Vergine Maria con fedeli che portano sulle loro teste i “cinti”, composizioni di ceri costruite come fossero architetture, ex voto in cui si compendiano speranze ed attese ma anche attestati di gratitudine per grazie ricevute; il culto della Madonna della Bruna, tra storia e leggenda. Spiccano figure di bambini e giovani in momenti di gioco, mentre danzano al ritmo della tarantella lucana, riuniti intorno ad una figura materna o diretti verso la grotta per portare un dono a Gesù Bambino.
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