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Lentamente (tutto) muore

Aggiornamento: 24 apr 2020



“Muore lentamente, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante”.


Abbiamo cercato in tutti i modi di trovare la frase più adatta per aprire questo nostro nuovo articolo, una di quelle frasi scritte per colpire dritto al cuore, per emozionare il lettore, ma non ci siamo riusciti perché siamo qui a parlarvi, o meglio a scrivervi, con il cuore in mano. Abbiamo scelto il titolo di una poesia e ci abbiamo aggiunto la parola “tutto”.


Tutto muore, come le saracinesche dei negozi che si abbassano per sempre, la valigia del nostro migliore amico che si chiude e viene caricata sul bus più economico.

"Se ne sono andati tutti!" Ma lo spopolamento si combatte anche incoraggiando la valorizzazione del patrimonio pubblico.


Siamo qui, ancora una volta, per riprendere tutti insieme a dialogare, a dar vita ad un dibattito costruttivo che smuova la coscienza di ogni singolo lettore.


Indicazioni pratiche per la lettura di questo articolo:


- il "noi" è usato in senso comunitario, noi = cittadini di Grassano

-Si tenga a mente che ciascuna delle argomentazioni che seguono non deve essere intesa come un pretesto per levare lamentele o proteste. Sono tutte "note dolenti" della nostra realtà su cui tornare a riflettere, perchè il primo passo per risolvere un problema è riconoscerlo e parlarne.

L’ ABC dei nostri dispiaceri


A) Scuola media A. Ilvento


Ricordate la vecchia scuola media in via Capitan Pirrone? Quella che adesso è chiusa e circondata da erba alta e nastri per vietarne l'accesso, esatto, proprio quella. Ci risulta sia stata colpita da svariati atti di vandalismo nel corso degli anni, cosa che non può che rendere la situazione ancora più difficile da accettare. Si tratta di un luogo in cui si sono formate generazioni di tanti piccoli grassanesi che condividevano insieme i primi anni della loro adolescenza.

Vox Populi si è già occupata della faccenda della scuola media (puoi approfondire qui, un vecchio articolo di Vp), ma la domanda resta sempre la stessa: che fine farà questo istituto? Perchè nessuno ne parla più?

Se vedere quell'edificio abbandonato ci rattrista, allo stesso modo la presenza di associazioni totalmente sprovviste di una sede propria ci rende ugualmente infelici e pessimisti.


B) Campetto Rocco Scotellaro


Pochi tra noi hanno avuto la fortuna di poter giocare nell'unico campetto di tennis del paese. Ad oggi, nonostante sia stato ristrutturato di recente, è chiuso al pubblico, aggiudicandosi così un posto nella lista delle risorse inutilizzate di Grassano.

Inoltre, la mancanza di manutenzione (conseguenza del mancato utilizzo) di quest'area la rende (nuovamente) bisognosa di interventi riparativi ulteriori, ma riflettiamo in modo ancor più approfondito ricordando che il costo dello spreco non si misura soltanto in termini economici: i cancelli chiusi di quel campetto rappresentano ore di gioco all'aperto sottratte ai bambini del quartiere, un'opportunità in meno per ogni cittadino che intendesse dedicarsi a uno sport diverso, la rinuncia dei papà che avessero voglia di sfidare i propri figli di domenica mattina.


C) Assenza di luoghi di aggregazione


(Non abbiamo foto perché non abbiamo luoghi di aggregazione)


Quali possibilità ci sono per un ragazzo che voglia fare un uso costruttivo del proprio tempo libero a Grassano? Che alternative ha rispetto al giretto in macchina o alle lunghe soste al bar?

Domande patologiche, che nascono dallo stesso morbo: la mancanza di spazi comuni da poter dedicare allo svolgimento di attività alternative, luoghi d'incontro in cui confrontarsi e ritrovarsi.

Le risposte non sono di certo rosee. Un paese con una biblioteca abbandonata a se stessa e totalmente assente dalla vita cittadina non può che riservare basse aspettative da questo punto di vista.


D) Il centro storico


Non si può certo dire che il nostro centro storico sia un luogo vissuto e questo crea un sentito dispiacere. Crediamo che la sua bellezza lo renda meritevole di un'attenzione e una premura maggiori di quelle che ha ricevuto finora. Seguendo sempre la stessa logica del confronto migliorativo, dobbiamo riconoscere che molte altre realtà lucane sono riuscite a valorizzare il proprio centro storico trasformandolo nel "fiore all'occhiello" locale, basti pensare all’esempio della vicina Grottole o Irsina.


E) La Cultura troppo trascurata


Benchè faccia sempre piacere vantarsi di "Matera capitale europea della cultura 2019", la realtà dei fatti è che da gennaio 2019 ad oggi (maggio 2019) non sono state realizzate iniziative di alcun tipo. Il modo in cui Grassano sta "cavalcando l'onda" di Matera 2019 è a dir poco statico, si basa sul non intervento.

Per citare un piccolo esempio, siamo uno dei pochi grandi paesi a non aver ospitato una fanfara dei bersaglieri con concerto serale e diversi bus al seguito, cosa che in altri paesi lucani ha prodotto un'affluenza di circa 400 persone.

Considerando la scarsa notorietà della nostra Regione, ci sembra assurdo che l'unica opportunità alla nostra portata, per il momento, non sia stata ancora colta. Siamo a metà del famoso 2019, rimandare a domani ciò che avremmo già dovuto fare ieri ci sta portando dritti verso il "fumoso" 2019: a posteriori ricorderemo quest'anno come quello in cui abbiamo perso, di proposito, il nostro unico treno.


F) Potenzialità inespresse


Crediamo valga la pena interrogarsi su alcuni aspetti:


- siamo stati in grado di sfruttare a pieno Grassano come città presepe?

- ciò che ruota attorno ai cavalieri di Malta è davvero organizzato e svolto al meglio?

- abbiamo dimenticato Carlo Levi e la nostra tradizione contadina?

Spetta a ciascuno di noi contribuire al corretto sviluppo di questi e altri punti di forza, ragion per cui è opportuno che ognuno dia la propria risposta consapevolmente (e in relazione al suo stesso impegno).


Speriamo davvero che ognuno dei lettori colga quanto scritto fin ora come occasione di analisi critica delle situazioni elencate, affinchè attraverso una maggiore consapevolezza si possano favorire azioni di miglioramento e ripresa comune. Il silenzio e la sottovalutazione dei rischi annessi a ciascuno dei nostri comportamenti, a livello privato e pubblico, sono due veleni da tenere a debita distanza.


Concludiamo il tutto con una piccola nota positiva: a Grassano ci sono delle associazioni che lavorano spesso al di sopra delle proprie possibilità, facendo più del dovuto per riuscire a metter su qualcosa per il bene comune. Un sincero Grazie a chiunque ne faccia parte o sostenga il lavoro e la dedizione dei membri di ciascuna di esse.



i ragazzi di VP

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