"Si va, si ritorna.. e a volte si va di nuovo."
In apertura, due valigie affiancate. Una vecchio stile, scura e rovinata, l'altra un trolley color fluo di ultima generazione. Entrambe cariche di vestiti e cianfrusaglie di facciata che nascondono un carico pesante da portare: trascinano amarezza, nostalgia, rabbia, ma anche il peso dei sogni e delle speranze di intere famiglie.
Lo spettacolo "la valigia è sempre pronta", messo in scena dall' associazione teatrale "i Fratelli di Latte" a conclusione delle due giornate di Grassano Capitale, ha affrontato con ironia e semplicità un tema triste e complesso come l'emigrazione, che oggi come ieri pesa come un macigno sulle spalle del popolo lucano. La geniale rappresentazione è riuscita ad emozionare i presenti strappando qualche lacrima sia per le risate (fragorose per le incredibili battute sfornate dal gruppo) che per la tristezza provata da chi rivedeva sé stesso e la propria famiglia nei dialoghi degli attori in partenza.
"Credevo di poter essere una valida risorsa per il mio Paese" riflette amareggiato un giovane lucano a un passo dal suo ingresso nell'affollato mondo degli expat.
È un universo variegato, composto da tante valigie che inseguono rotte diverse. Partono da strade insicure e tortuose nel deserto del sud, quelle che man mano cedono il posto a infrastrutture più solide e scorrevoli fino ai panorami dinamici del nord. I toni caldi delle colline di casa diventano un piacevole ricordo di fronte ai colori del metallo e del vetro delle nuove mete d'arrivo.
E se questo è ciò che vedono gli occhi di chi se ne va, una stanza vuota, un armadio sempre in ordine, un posto in meno a tavola è quel che vede chi resta. "Io figlio di emigrante, fratello di emigrante.. e ora padre di emigrante? È troppo!" recita un papà lontano.
Molti dei ragazzi di VP studiano, lavorano, vivono lontani da casa. Sanno cosa significa avere la valigia sempre pronta, salutare una mamma preoccupata, sentirsi dire "stai sciupato" dalla nonna, doversi accontentare delle videochiamate su "Whatsapp" (meglio noto come "a zapp" tra i nostri senior) per vedere i volti dei propri cari.
L'esibizione del 13 agosto è riuscita a toccare i nostri cuori, perciò i nostri complimenti ai Fratelli di Latte vengono proprio da là, dal cuore meridionale di chi è in fuga o assiste alle partenze dei propri amici.
Un complimento in particolare va a Sara Contieri che ha scritto la commedia e le meravigliose canzoni che l'hanno accompagnata dedicando il tutto al primo giovane emigrante che ha conosciuto: il suo papà.
Cari amici, recatevi ovunque senza temere nessuna destinazione
Vi sia più leggero il cammino ad ogni partenza, più piacevole il sapore di casa ad ogni ritorno.
-Ivana Calabrese
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