(I Ragazzi dell FCD Grassano festeggiano la vittoria del campionato)
Cosa vede una persona miope dall'ultimo posto dell'ultima fila del terzo anello di San Siro? Nulla, anche se si alza in piedi.
Se il calcio lo vedi al comunale di Grassano: lo vedi, lo senti, lo annusi, lo vivi i prima persona.
Le parole più adatte per iniziare un racconto come questo sono quelle di Nicola Bronzino autore di un bellissimo articolo pubblicato sul nostro blog qualche anno fa (lo puoi leggere qui)
"C’è stata un’epoca lontana in cui, bambino, ho scoperto il pallone. Non è accaduto per televisione, o negli album delle figurine, che pure la loro bella parte di colpa ce l’hanno avuta. È successo su campi di terra battuta poco e male, disseminati di buche traditrici, gonfi di pozzanghere d’inverno, forieri di nuvole di polvere d’estate. Il pallone l’ho scoperto grazie alla polisportiva Grassano, dignitosa ed anonima interprete del campionato di prima categoria lucana".
Quella prima categoria che qualche giorno fa è stata conquistata sul campo dai ragazzi dell' FCD Grassano, guidati da Giuseppe Calluso e Antonio Distefano, due bandiere del calcio grassanese. Un grande applauso a squadra, staff tecnico e dirigenza che, con grinta e cuore, ci hanno fatto esultare sugli spalti del comunale di via Tilea.
Sul libro bianco della Commissione delle comunità europea è riportato: “Lo sport ha una forte attrattiva per i cittadini europei, la maggioranza dei quali pratica con regolarità un’attività sportiva. Esso è anche fonte di valori importanti come lo spirito di gruppo, la solidarietà, la tolleranza e la correttezza e contribuisce così allo sviluppo e alla realizzazione personali", è da sempre legato a valori positivi ed educativi.
Lo sport è maestro di vita anche nelle piccole comunità come Grassano dove ad Agosto si rischia di non riuscire ad iscrivere la squadra di calcio del paese al campionato, per i soliti problemi economici; ma con il sacrificio di piccoli imprenditori locali si riesce, addirittura, a portarla alla vittoria del campionato, con tutti giocatori locali.
(La festa al comunale di Grassano)
E' proprio il caso di dirlo: la forza di una comunità sta nei suoi cittadini, condivisione, passione e integrazione sono la ricetta vincente.
Proprio nei paesi lucani dove "lentamente tutto muore", dove ogni giorno una saracinesca di un negozio si chiude per sempre, dove un giovane compra un biglietto di sola andata, ma dove c'è ancora gente che ha voglia di programmare una sveglia la mattina e seppur sfruttato o sottopagato è contento di lavorare; dove c'è ancora chi pratica sport, volontariato, chi si impegna, chi semplicemente non si arrende.
(la tifoseria del Grassao calcio)
Forse non vedremo mai la Champions League con il Grassano, o forse non vinceremo neanche un titolo italiano (forse), forse lotteremo per evitare la retrocessione fino all'ultimo secondo.
Forse nel calcio moderno c’è ancora spazio per favole come il Grassano 2018/2019 fatto di sacrifici e integrazione tra ragazzi grassanesi e non, con storie ed esperienze da raccontare. In provincia le gioie diventano immense e tante storie divengono leggenda.
(I ragazzi del centro di accoglienza di Grassano in festa insieme ai ragazzi di Grassano)
In definitiva, il calcio non è fatto solo di soldi, di Champions League e non si limita a Cristiano Ronaldo, Messi, Mario Balotelli.
Di motivi per tifare una squadra modesta ce ne sono un sacco, ogni piccolo team di un piccolo paese, ogni luogo del mondo in cui vi è una palla e qualcuno disposto a tifare, è in grado di sollevare sentimenti e passioni, gioie e dolori, momenti gloriosi che non verranno mai cancellati dalla memoria. Ogni giorno è un buongiorno per imparare qualcosa di nuovo grazie ai valori che trasmette lo sport.
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